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IL GIARDINO D'INFANZIA

Oggi la prima infanzia è un luogo caotico. Le esigenze del mondo produttivo portano i bambini a venire visti come piccoli consumatori in crescita, che vanno educati da subito a scegliere il giusto brand e ad essere piccole caricature di adulti.

Il mondo dell'infanzia è in realtà tutt'altro. E' il luogo in cui si forma il solido rapporto con il mondo, in cui si plasma il proprio strumento di azione su questa Terra, il corpo fisico, ed in cui si costruisce un sano modo di vivere la realtà che possa sostenerci per i decenni a venire.

Nell'antropologia antroposofica, il primo settennio (dalla nascita ai sette anni circa) è il luogo della volontà. Il bambino non ha ancora esigenza di approcciare il mondo in maniera intellettuale, non ha bisogno di "sapere cose", ma di viverle. Non chiede attorno a sé adulti colti, ma persone rette e sani esempi di vita e moralità. Quel che apprende lo interiorizza incoscientemente, dalla pratica e dal vissuto.

Per questo nel nostro Giardino d'infanzia (che accoglie bimbi dai 3 ai 6 anni) prestiamo la massima attenzione alla cura degli ambienti dedicati ai bambini. I materiali naturali, le attività ritmiche e semplici tratte dalla vita quotidiana

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scandiscono il ritmo della vita d'Asilo, una vita in cui il bambino può sperimentare di essere immerso in un contesto "buono", al quale può affidarsi con fiducia imitando quel che fanno le maestre ed i compagni. Il ritmo regolare della giornata e delle stagioni, il canto, il modellaggio con la cera, la pittura ad acquerello, l'euritmia, la lavorazione del pane, la preparazione degli infusi o delle marmellate, il gioco all'aria aperta (anche quando la stagione è fredda)... sono questi gli strumenti che la nostra pedagogia offre al sano sviluppo dell'essere umano nei suoi primi anni di vita. Vengono evitati strumenti tecnici o tecnologici. Anche i giocattoli sono realizzati a mano con materiali naturali (giochi in legno, bambole di lana) e la loro finitura lascia spazio alla fantasia del bambino, che potrà creare storie e situazioni sempre diverse. Lo spazio stesso dell'Asilo diventa, nei momenti di gioco, un luogo di sperimentazione in cui tavoli, sedie ed oggetti possono muoversi per creare i paesaggi della fantasia. Sarà il ritmo della giornata a portare poi i momenti di riordino e di attività più strutturata, alla quale il bambino partecipa con grande naturalezza, seguendo quel che fanno tutti i compagni.

Il bambino viene così rafforzato nei suoi sensi basali: il senso della vita (del benessere interiore profondo), del tatto, del movimento, dell'equilibrio. Può dedicarsi così con serenità ad un solido ed armonico sviluppo del proprio corpo fisico, e giungere pieno di forze e di entusiasmo al magico momento del cambio dei denti, della maturazione delle forze di pensiero, che lo prepara all'ingresso nella Scuola.

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VITA D'ASILO

LA SCUOLA ELEMENTARE

Il bambino del secondo settennio (7-14 anni) inizia ad approcciarsi al conoscere. L'apprendimento di cui ha bisogno è ancora legato, però, all'elemento della bellezza, del ritmo, dell'immagine. Alla scuola primaria è fondamentale collegare i contenuti conoscitivi con esperienze che coinvolgano il sentimento, il senso artistico. La corporeità è impegnata nello sviluppo e nel consolidamento del sistema ritmico (cuore-polmoni), e per questo la pedagogia del secondo settennio è permeata in ogni momento dell'elemento del ritmo.

L'insegnamento è affidato ad un maestro o maestra di classe, che fa da riferimento verso i bambini venendo da loro riconosciuto come un'autorità naturale, una figura saggia che li conduce alla scoperta della bellezza del mondo.

Ogni mattina la classe si incontra ed inizia la giornata con dei "ritmi": giochi, filastrocche, esercizi, canti che introducono alla giornata, predispongono ad una armonica collaborazione e contengono supporti didattici per l'apprendimento delle materie principali, che vengono affrontate nelle successive due ore in forma di "epoche", unità didattiche in cui, nell'arco di tre o quattro settimane, una materia viene affrontata con grande profondità, partendo da esperienze o attività artistiche per arrivare ad un consolidamento conoscitivo. In questo modo si arriva sempre alla conoscenza partendo dal sentimento e dall'esperienza, imprimendo le materie in modo duraturo nell'anima dell'alunno. Affiancano il maestro di classe nel corso degli anni i maestri di materia, che portano incontro al bambino contenuti specifici quali la musica, il lavoro manuale, le lingue straniere (se ne studiano due), l'euritmia.

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Nella nostra pedagogia, il processo di individualizzazione del bambino viene visto come incontro tra la corrente corporea ereditaria e la corrente spirituale biografica, l'individualità vera e propria che cerca di costruire la propria strada nel mondo. 

Le attività artistiche sono un prezioso strumento in mano al maestro per poter riportare e mantenere il giusto equilibrio fra le due correnti e favorire quindi un armonico sviluppo degli allievi.

In questa prospettiva diviene importante anche la qualità artistica degli spazi scolastici. Pittura, disegno, modellaggio, disegno di forme, musica e canto, recitazione, euritmia, lavori manuali, falegnameria, giardinaggio sono strumenti fondamentali del percorso educativo, e non semplici "abbellimenti" dell'apprendimento intellettuale.

Lo studio delle lingue straniere ha invece il compito di sviluppare negli studenti un atteggiamento positivo ed aperto verso popoli e linguaggi di altre culture, superando così l'unilateralità della propria lingua madre e le volizioni, gli atteggiamenti dell'anima, i pensieri tipici di un solo popolo.

Il lavoro manuale e pratico permette al bambino di costruire un mondo a sua misura, del quale è attore: essere circondati di manufatti che abbiamo creato ci trasmette il senso che il mondo è un luogo da arricchire, da creare, a cui contribuire.

Sviluppare una "intelligenza delle mani" è anche un preziosissimo tassello nella conquista delle facoltà di pensiero astratto, che gradualmente si affacciano nel secondo settennio e che saranno patrimonio del ragazzo durante l'età della "maturità terrestre", l'adolescenza.

Il bambino viene accompagnato così a costruire una conoscenza che gli appartenga nell'intimo: il suo approccio al mondo sarà partecipativo, e non passivo. Anche per questo non utilizziamo libri di testo ma lasciamo che sia l'alunno, nella stesura del "quadernone" che contiene il lavoro fatto durante ogni epoca, a scrivere il proprio libro, a colorare le pagine della propria biografia.

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VITA DI SCUOLA ELEMENTARE

LA SCUOLA MEDIA

Il ragazzo di sesta, settima e ottava classe (il ciclo unico della pedagogia Steiner-Waldorf non distingue infatti tra "elementari" e "medie") inizia ad entrare in contatto con il mondo con strumenti diversi. Nel rispetto dell'approccio finora descritto, accompagniamo ora i preadolescenti a quello che sarà l'elemento fondamentale del loro rapporto con il mondo nel terzo settennio (14-21 anni): il pensiero. L'adolescente diviene infatti un alfiere della verità, ed è pronto a passare sopra ogni cosa nel nome della coerenza. Chi è incoerente nel suo agire non può sperare di essere preso a modello da un ragazzo che si affaccia alla soglia dell'adolescenza, ed ancora meno quando la varca.

Ma il pensiero porta con sé un grande rischio, quello dell'eccessiva soggettività; per questo il ragazzo dai 12 anni in poi viene avvicinato, nelle scuole Steiner-Waldorf, alle scienze sperimentali, nelle quali attraverso concreti e diretti esperimenti svolti in classe si misura con la realtà per coglierne, tramite un sano utilizzo dello strumento intellettuale ed un riscontro immediato della correttezza dei propri pensieri, le leggi. Contemporaneamente materie come la storia e la geografia portano il ragazzo alla scoperta del mondo e delle biografie dei grandi personaggi che hanno creato, nel bene e nel male, il nostro mondo, costruendo così una guida morale del suo pensare in formazione grazie non a precetti astratti, ma all'ispirazione sorta da grandi figure di riferimento, di cui l'adolescente è fortemente alla ricerca.

L'approfondimento delle materie artistiche con strumenti tecnici più elaborati (quali la prospettiva, il chiaroscuro, l'orchestra, la polifonia) permette al ragazzo di incanalare la grande carica creativa ed espressiva propria di quest'età mantenendola in collegamento con la maturazione interiore ed intellettuale e con il contesto sociale dei pari.

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VITA DI
SCUOLA MEDIA

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